Vene varicose in gravidanza: sintomi, cause e rimedi

La gravidanza svolge un ruolo importante nell’insorgenza e nello sviluppo della malattia venosa cronica. Tale patologia si riferisce ad un gruppo di disturbi associati alla disfunzione di uno o più dei tre sistemi venosi degli arti inferiori: superficiale, profondo e delle vene perforanti.  Quando colpisce il sistema venoso superficiale determina la comparsa di segni clinici quali teleangectasie, vene reticolari e vene varicose.

Le vene varicose, chiamate anche varici, sono vene dilatate, dall’aspetto tortuoso e non idonee a raccogliere il sangue periferico delle gambe e indirizzarne il flusso verso il cuore. La causa è dovuta a un malfunzionamento delle valvole delle vene, che compromette l’efficacia del sistema venoso superficiale che drena il sangue dalle gambe verso il cuore, favorendo così il suo reflusso con conseguente dilatazione venosa. Le varici possono presentarsi come vene blu o violacee gonfie sui polpacci, all’interno delle gambe e sulle caviglie.

La gravidanza è uno dei fattori principali che determina la comparsa delle vene varicose. L’età e la familiarità incidono notevolmente quando una donna è incinta.

Una storia familiare, un numero crescente di gravidanze a termine e l’avanzare dell’età sono ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo delle vene varicose nelle donne in gravidanza.

Durante la gravidanza l’organismo femminile subisce profondi cambiamenti dovuti allo sviluppo del feto, e il sistema venoso degli arti inferiori risente di questi cambiamenti.

I sintomi della malattia venosa durante la gravidanza sono differenti da quelli che si presentano per altre cause. Sebbene solo la vista delle vene gonfie e piene di sangue possa essere un segno delle vene varicose, altri sintomi comuni sono:

 

  • Dolore, prurito o sensazione di bruciore attorno alle vene colpite
  • Gambe stanche e doloranti
  • Piedi gonfi a causa dell’accumulo di liquidi
  • Crampi muscolari
  • Formicolii ed intorpidimento delle gambe

Nel 70-80% delle donne che sviluppano problemi di varici durante la gestazione presentano  tali sintomi durante il primo trimestre.

Lo sviluppo delle vene varicose è associato alla combinazione di due meccanismi principali: un innalzamento della pressione venosa degli arti inferiori (causato dalla compressione della vena cava inferiore e delle vene iliache dovuto dall’utero che si espande) e una diminuzione della contrazione della parete dei vasi (dovuta dall’azione degli ormoni).

Dalla sesta settimana di gravidanza, la placenta secerne grandi quantità di ormoni steroidei: progesterone, estrogeno ed estradiolo che producono numerosi effetti sul sistema vascolare. La produzione di progesterone aumenta in maniera costante e, legandosi ai suoi recettori, rilassa la parete dei vasi sanguigni e inibisce la sintesi di collagene, con conseguente vasodilatazione e forte reflusso del sangue.

Dopo il parto, le vene varicose diminuiscono rapidamente e una valutazione medica e diagnostica completa può essere effettuata dopo almeno tre mesi o dopo la fine dell’allattamento.

La prevenzione di tale patologia si basa principalmente su vari fattori, quali controllo del peso, utilizzo di calze elastiche a compressione graduata, dieta (frutta, verdura, cereali e ridotto apporto di sale, grassi e zuccheri), drenaggio posturale (ad esempio rialzo di 10 cm ai piedi del letto), esercizio fisico, come passeggiate e acqua-gym. Inoltre, è consigliato usare scarpe comode, a pianta larga, con tre o quattro centimetri di tacco e evitare la stazione eretta prolungata soprattutto accanto a fonti di calore.