Malattia venosa cronica: ecco i sintomi da riconoscere e non sottovalutare

L’insufficienza venosa cronica (IVC) è una patologia vascolare caratterizzata da difficoltà nella progressione del sangue dalla periferia verso i polmoni. La malattia venosa cronica può manifestarsi in diversi stadi, dai semplici capillari fino all’insorgenza delle ulcere varicose. La dilatazione delle vene degli arti inferiori può predisporre il soggetto alla comparsa di una temibile complicanza, la trombosi e per l’esattezza la varicotrombosi, vale a dire la trombosi a carico di una vena varicosa.

che La malattia venosa degli arti inferiori è una malattia abbastanza comune che colpisce, nei suoi vari stadi, circa il 55-60% della popolazione adulta (in particolare donne) nei Paesi occidentali. Il disagio e la sintomatologia sono progressivi e vanno dalle semplici teleangectasie (vene superficiali dilatate), per arrivare poi alle ulcere venose (lesione cutanea).

Può essere asintomatica oppure presentarsi attraverso dei disturbi e sintomi che riguardano specialmente le gambe e variano da soggetto a soggetto a seconda della gravità dell’insufficienza venosa. Questi disturbi possono manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno, ma si accentuano soprattutto durante i mesi estivi.

I sintomi tipici ed i segni dell’insufficienza venosa sono caratterizzati principalmente da: 

  • Gambe stanche e pesanti: è la sensazione di affaticamento associato al dolore in corrispondenza di una vena varicosa o dilatata. È il primo e fastidioso sintomo di insufficienza venosa che si avverte specialmente alla sera e nella stagione estiva.
  • Edema degli arti inferiori (gambe gonfie): si accompagna ad una sensazione di pesantezza e di tensione degli arti inferiori. Il gonfiore alle gambe e alle caviglie, in particolare alla sera o dopo aver trascorso molte ore in piedi o seduti, può essere la spia dell’inizio di una malattia vascolare, segnalando al nostro corpo il difficoltoso ritorno del sangue dalla periferia al cuore: invece di essere spinto verto l’alto ristagna nelle estremità causando l’edema. Molto spesso quest’edema è asimmetrico, vale a dire che le gambe presentano un gonfiore differente l’una dall’altra.
  • Formicolii: il formicolio alle gambe, conosciuto anche come parestesia degli arti inferiori, è frequente e può essere associato ad intorpidimento, mancanza di sensibilità e sensazione pungente.
    • Sindrome delle gambe senza riposo: è una sensazione di fastidio e di irrequietezza seguita dalla necessità di muovere le gambe che si presenta specialmente verso sera e ancor di più a letto.
    • Crampi alle gambe: sono dolori muscolari molto intensi dovuti a contrazioni involontarie dei muscoli dalla durata variabile e si verificano maggiormente nelle ore notturne. Essi sono dovuti dal ridotto apporto di sangue ossigenato e valori sbilanciati di potassio, calcio e magnesio.
    • Nuove vene varicose (varici): le vene varicose sono vene dilatate, palpabili, sottocutanee “simili a corde” con diametro superiore ai 3 mm. che diventano progressivamente più tortuose e ingrandite provocando dolore e bruciore.
    • Aspetto coriaceo della pelle sulle gambe: la pelle in alcune zone delle gambe si inspessisce e diventa dura come il cuoio per una insufficiente ossigenazione e scarso nutrimento dei tessuti.
    • Desquamazione o prurito della pelle sulle gambe o sui piedi: è la perdita dello strato più superficiale del derma che causa un accumulo di scaglie di cheratina sulla pelle, causando anche prurito agli arti.
    • Ulcera da stasi: è una piaga aperta generalmente localizzata intorno alla zona interna della caviglia riconducibile all’ipertensione venosa e spesso accompagnata da perdita di liquidi che impediscono la fisiologica diffusione di ossigeno e sostanze nutritive. È caratterizzata da una lenta guarigione e soprattutto dalla tendenza a recidivare. Le ulcere a volte si infettano per la presenza di batteri e sono, in genere, dolorose.