Come aiutare a prevenire o rallentare l’insufficienza venosa

Ogni patologia richiede gestione e prevenzione ai fini di un miglioramento, o almeno di un possibile rallentamento del normale decorso. Ciò vale anche per l’insufficienza venosa: la prevenzione parte dalla consapevolezza delle caratteristiche principali della malattia e dalla comprensione delle cause e dei rimedi.

L’insufficienza venosa agli arti inferiori colpisce soprattutto le donne e i primi segnali si possono manifestare già all’età di 15-20 anni. Nei paesi industrializzati, capillari, varici reticolari (vene di diametro inferiore ai 3 mm) e vene varicose (vene di diametro superiore ai 3 mm) colpiscono circa la metà della popolazione adulta. A volte si manifestano attraverso fastidi sgradevoli, spesso sono particolarmente dolorose, e in casi estremi, possono causare ulcere cutanee. Sebbene non vi sia alcun modo sicuro per prevenire la loro formazione, esistono diversi rimedi per ridurre le probabilità che si sviluppino.

Per prima cosa è necessario informarsi sui fattori di rischio: sapere quali siano le cause che facilitano il loro sviluppo aiuterà chi soffre di tale patologia a scegliere abitudini di vita sane.

 

  • Età: l’invecchiamento fa perdere elasticità alle vene, le valvole interne iniziano a non funzionare in maniera efficiente, di conseguenza possono svilupparsi vene varicose con maggiore frequenza.
  • Sesso: le donne sono maggiormente colpite dall’insufficienza venosa, soprattutto a causa dei cambiamenti ormonali come la menopausa e la gravidanza. Inoltre, gli esperti consigliano di non assumere pillole anticoncezionali ad alto contenuto di estrogeni e di progesterone, poiché l’uso prolungato di questo tipo di contraccettivo indebolisce le valvole nelle vene e altera la circolazione nelle gambe.
  • Genetica: se un familiare soffre di vene varicose, c’è un’alta probabilità che altri componenti possano soffrire della stessa patologia.
  • Obesità: quando si è in sovrappeso la pressione sulle vene aumenta, di conseguenza si possono formare varici più facilmente.
  • Sedentarietà: restare in piedi o seduto per lunghi periodi non favorisce la risalita del sangue dalla gamba verso il cuore, accelerando così la formazione di varici.

La prevenzione di tale patologia inizia con l’adozione di sane abitudini alimentari: evitare i cibi ad alto contenuto calorico e seguire una dieta ricca di fibre, frutta e verdura. Anche un minor consumo di sale contribuisce a ridurre il gonfiore delle vene varicose, dal momento che abbassa la ritenzione idrica dell’organismo. Si procede verso il miglioramento grazie all’attività fisica, eseguita regolarmente: passeggiare o fare jogging migliora la circolazione nelle gambe, riduce la pressione arteriosa generale e rafforza l’intero sistema circolatorio.

Il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC), organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti, raccomanda di applicare la protezione solare, specie nei mesi di luglio e agosto, e consiglia di restare in luoghi ombreggiati durante le ore centrali della giornata. Un’eccessiva esposizione al sole colpisce maggiormente le persone dalla carnagione chiara.

Anche tenere le gambe e i piedi sollevati riduce il rischio di sviluppare vene varicose: elevare le gambe sopra il livello del cuore per 15 minuti, 3-4 volte al giorno migliora la circolazione e riduce la pressione.

Gli esperti consigliano di indossare abiti comodi, non aderenti alla vita, larghi sulle gambe e nella zona inguinale. Capi di abbigliamento troppo stretti possono aggravare le vene varicose già presenti e aumentare il rischio di svilupparne di nuove. Anche indossare scarpe comode con tacco alto al massimo 4-5 centimetri aiuta a tonificare i polpacci e rende attivo il microcircolo.