Gambe con vene varicose? Ecco i disturbi legati alla cattiva postura

Gambe con vene varicose? Ecco i disturbi legati alla cattiva postura

Gambe con vene varicose? Ecco i disturbi legati alla cattiva postura

Un’attività lavorativa sedentaria o che costringe a stare a lungo in piedi può determinare diversi sintomi alle nostre gambe quali pesantezza, gonfiore e dolore. La cattiva postura rientra tra le possibili cause che determinano la comparsa delle vene varicose, anche se non dimostrato scientificamente. Ciò che è certo è che le funzionalità del microcircolo peggiorano con le cattive abitudini che si assumono nella vita quotidiana.

Le vene varicose sono una patologia che colpisce maggiormente le donne: si tratta di una malattia che è più di un semplice problema estetico. Si tratta infatti di una dilatazione permanente delle pareti venose, prevalentemente degli arti inferiori, e nello specifico della grande o piccola safena e loro tributarie.

I fattori che determinano la comparsa delle varici sono principalmente di ordine genetico e ormonale e portano all’assottigliamento delle pareti delle vene colpite, con conseguente perdita di funzionalità delle valvole e dei condotti venosi. Il mal funzionamento del sistema safenico rende difficile il reflusso del sangue dalle gambe verso il cuore, provocando la dilatazione venosa. Il sangue tende infatti a ritornare verso il basso e ristagnare nei tessuti.

Quindi, anche se la dilatazione delle pareti venose non dipende direttamente dalla cattiva postura, il loro peggioramento è sicuramente legato alle scorrette abitudini e allo scarso esercizio fisico.

Inoltre la comparsa di vene varicose è più probabile tra coloro che praticano lavori sedentari o che sono portati a stare in piedi per molto tempo. Anche la ritenzione idrica, il sovrappeso, le gravidanze e gli anticoncezionali orali possono provocare l’insufficienza venosa.

Le varici seguono un processo patologico lento, ma progressivo, che può determinare la manifestazione di diverse complicazioni: se inizialmente si presentano come un mero problema estetico per la loro conformazione tortuosa e in rilievo, nel tempo possono sfociare in flebiti, trombosi o in un’insufficienza venosa cronica.

I maggiori campanelli d’allarme di tale manifestazione sono:

  • senso di pesantezza delle gambe dopo aver passato molto tempo in piedi
  • improvvisi crampi notturni ai polpacci
  • sensazione di formicolio e prurito su tutte le gambe
  • dolore lungo il corso delle vene
  • gonfiore agli arti inferiori

Se non si comprende per tempo la sintomatologia di questa malattia, ripetendo azioni che vanno a peggiorare lo stato del nostro sistema safenico, la situazione potrebbe aggravarsi e portare alla comparsa di altri sintomi come:

  • macchie scure sulla parte inferiore delle gambe a causa della fuoriuscita di sangue dalle vene;
  • eczema , ovvero un’eruzione cutanea che si presenta con la rottura di vescicole sulle gambe;
  • zone cutanee delle gambe, più o meno estese, con arrossamenti , doloranti o indurite;
  • tromboflebite superficiale : l’infiammazione delle pareti venose si manifesta in questo caso con la comparsa di un segmento venoso dolente e indurito su un’area cutanea arrossata e calda;
  • ulcerazioni localizzate per lo più all’altezza del malleolo interno;
  • sanguinamento spontaneo o dovuto alla rottura di una varice.

Se non è possibile sfuggire alla comparsa di vene varicose, quali rimedi si possono adottare? Sicuramente è possibile rallentare la loro evoluzione attraverso una buona prevenzione. Calze elastiche e prodotti farmaceutici che aiutano a rinforzare le pareti venose e che agiscono sull’infiammazione delle stesse sono sicuramente validi alleati, ma anche l’adozione di buone abitudini è un fattore da non sottovalutare.

Il rimedio migliore per combattere l’aumento delle varici è l’attività fisica. La risalita del sangue dagli arti inferiori al cuore viene pompata grazie al movimento che si mette in atto durante la camminata. Se il lavoro che si pratica richiede stare in piedi a lungo, sarebbe preferibile non rimanere fermi nella stessa posizione. Brevi camminate o il sollevamento sulle punte può essere un buon sollievo. Ciò vale anche per i lavori da scrivania in cui sarebbe preferibile indossare indumenti comodi e non stare seduti con le gambe penzoloni o accavallate.

Rimanendo in tema di abbigliamento, è bene evitare giarrettiere e gambaletti che costringono le gambe ostacolando la risalita del sangue. Inoltre, risulta importante alternare scarpe basse a scarpe col tacco: entrambi i modelli non vanno indossati frequentemente e per molto tempo, in quanto in maniera differente e troppo a lungo, in quanto modificano la postura naturale del piede.

Per contrastare i primi sintomi come pesantezza, crampi e gonfiore, gli specialisti consigliano di dormire con un cuscino sotto il materasso, in modo da tenere le gambe più alte rispetto al cuore, favorendo il reflusso sanguineo. Nel caso in cui il cuscino lo volessimo posizionare sotto le gambe bisogna stare molto attenti a dove metterlo! Il punto esatto è appena sotto il ginocchio, poiché se solleviamo le gambe all’altezza dei piedi il ginocchio teso nel vuoto tenderà a bloccare la vena poplitea riducendo il flusso.

Non esiste purtroppo un trattamento risolutivo delle vene varicose che non sia di tipo chirurgico, ma questi accorgimenti aiutano a correggere tutte quelle abitudini che ne velocizzano il decorso.

10 regole utili per prevenire la comparsa di varici

10 regole utili per prevenire la comparsa di varici

10 regole utili per prevenire la comparsa di varici

Inestetiche e talvolta dolorose, le varici sono un problema conosciuto fin dall’antichità che continua ad avere un’alta incidenza sulla popolazione, in particolare tra le donne.

Sono uno dei sintomi di una patologia seria, l’insufficienza venosa cronica, a causa della quale il sangue venoso non risale correttamente verso il cuore e ristagna nei vasi sanguigni, deformandoli. Colpisce soprattutto gli arti inferiori ed ha un’origine genetica accertata, ma lo stile di vita incide sulla sua insorgenza.

Per prevenirla è importante adottare alcuni semplici comportamenti che concorrono al benessere generale della persona.

  1. Muoversi

I muscoli del polpaccio hanno un ruolo fondamentale perché contraendosi comprimono le vene e le aiutano a spingere il sangue verso l’alto. Le attività fisiche che attivano questo gruppo di muscoli quindi facilitano la circolazione venosa. Lo sport deve diventare un’abitudine, ma se si ha poco tempo e non ci si riesce ad organizzare, c’è un’attività molto semplice ed estremamente efficace: camminare. Per avere dei risultati bisogna essere costanti e camminare almeno mezz’ora consecutiva al mattino e se possibile  alla sera.

  1. Evitare gli sforzi

Quado si compie uno sforzo, i muscoli del corpo si contraggono e la pressione che operano sulle vene diventa eccessiva. Questo vale sia per gli arti inferiori sia per gli addominali che hanno un ruolo importante nell’ultimo tratto del viaggio del sangue. Bisognerebbe quindi evitare le attività e gli sport che implicano sforzi statici, ossia senza uno spostamento del corpo nello spazio, come il sollevamento pesi, e l’attività isometrica in generale.

  1. Compensare le posture scorrette

È stata accertata una maggiore incidenza delle vene varicose tra le persone sedentarie, ma purtroppo la maggior parte delle professioni implicano posizioni statiche. Se si passano molte ore fermi in piedi o seduti, è bene mobilizzare gli arti inferiori con piccoli esercizi, come ruotare le caviglie, andare sulle punte, sollevare le ginocchia. Un’accortezza per chi fa un lavoro da scrivania: accavallare le gambe blocca la circolazione ed è fortemente sconsigliato.

  1. Mangiare gli alimenti giusti

Frutta e verdura sono degli alleati preziosi contro l’insufficienza venosa: gli agrumi, ricchi di vitamina C, contribuiscono alla sintesi del collagene, una proteina che contribuisce all’elasticità delle pareti venose e la frutta di colorazione blu, come mirtilli e more, ha proprietà vasoprotettrici. Uva, pere, melone, anguria, mele, ananas, sedano, asparagi, aglio e cipolla aiutano il drenaggio di edemi e gonfiori. Da non dimenticare nemmeno le proprietà antinfiammatorie e anticoagulanti degli Omega-3 e Omega-9, presenti nel pesce, soprattutto in quello grasso, e negli oli vegetali.

  1. Tenere sotto controllo il peso

Oltre a prediligere alcuni alimenti, bisogna moderare le quantità e i cibi che portano ad ingrassare. L’accumulo di adipe sull’addome incide sulla respirazione, sull’ossigenazione del sangue, e sull’ultimo tratto della circolazione venosa.

     

    1. Non indossare indumenti e scarpe inadatte

    Gli abiti molto aderenti o che stringono in alcuni punti comprino eccessivamente la cute e le vene superficiali, affaticandone il lavoro. I tacchi alti, superiori ai 7 centimetri, modificano l’appoggio del piede e portano a contrarre maggiormente il polpaccio, cosa che incide sul ristagno di sangue. È bene non portarli a lungo. Effetto ancora più dannoso hanno le scarpe senza tacco, le cosiddette ballerine, che non permettono una corretta attivazione della pompa plantare.

    1. Utilizzare calze elastiche

    La pressione operata dalle calze a compressione graduata, che ha intensità decrescente dal basso verso l’alto, coadiuva le vene che hanno perso di tono. Si tratta di dispositivi medici che vanno prescritti, ma esistono in commercio calze elastiche più leggere che pur non essendo efficaci come le altre, hanno un effetto risposante.

    1. Dormire con le gambe sollevate

    Sollevare le gambe in modo tale che siano qualche centimetro più in alto del cuore è una facile strategia utilizzare a vantaggio della circolazione venosa la forza di gravità.

    1. Evitare il sole diretto

    L’alta temperatura porta i tessuti, anche quelli venosi, a perdere di tonicità. In certi periodi nell’anno e in certe zone geografiche è impossibile sfuggire al caldo, tuttavia è una buona pratica evitare il sole diretto e prediligere l’ombra anche in spiaggia.

    1. Evitare il fumo

    Il fumo ha conseguenze molto negative sia sulla circolazione arteriosa che su quella venosa, aumenta la pressione sanguigna, riduce l’ossigenazione dei tessuti, e porta a un irrigidimento e restringimento dei vasi sanguigni.